Apionato.

America Oggi, che è un capolavoro totale, ha il finale che è l’esatto prodromo delle vicissitudini che vivranno i protagonisti: un terremoto. Ma il terremoto è il presente, momentaneo e mai perpetuo. Che sia un tradimento, la scomparsa di un figlio, una bevuta di troppo, la torta costosa non pagata, una madre assente.
È tutto brutalmente evitabile, cinico e filiforme.
Un esempio lampante di come vanno diretti i film corali (da cui prende spunto quella perla di Magnolia) e della maestria di un genio come Altman.
È stata la mano di Dio non è il miglior film di Sorrentino perché è Sorrentino stesso.
Hai ragione Paolo, non disunirti mai.
Sogna di scoparti la zia, credi nel tuo Diego, non cercare amici se non cerchi prima te stesso, soffri e piangi quando sarà il momento.
Al cinema, a Fellini che dice poco ma dice tutto, a quella videocassetta di C’era una volta in America che tanto “la vedremo insieme”.
La realtà è scadente, la settima arte non lo sarà mai.
E non potevi scegliere mezzo più consono per raccontarcelo.
O meglio, raccontarti.