Bello il cinema

Una chiesa che si prepara alla propria morte, chiusa dentro spazi che sono sarcofaghi.
La religione come impalacura di un potere che si esprime tramite chiari processi performativi.
Oltre a questo, un piccolo saggio sull'utilizzo simbolico di plongèe e contro-plongèe.
Puro hardboiled. La mdp sorvola Milano nel piano sequenza di apertura. Ma è l'unica aria che la regia di Di Stefano concede allo spettatore.
Il resto del film si concentra in poche location con inquadrature che non sembrano lasciare fiato ai personaggi che mettono a fuoco.
Grande tensione, magistralmente costruita in almeno un paio di scene, ed eccellenti interpretazioni da parte del cast che dona realismo e spessore a personaggi classici del genere.